La prima impressione nel leggere la sinossi di The Backwoods, è che sulla carta potrebbe essere un film interessante.
Ho detto bene: potrebbe.
Due amici inglesi (con annesse mogli) vanno in vacanza in Spagna, soggiornando nella remota casa (pardon, catapecchia), di uno dei due.
Fin qui tutto nella norma, compresa la mania che hanno inglesi e americani di rappresentare la Spagna rurale come se fosse Resident Evil 4: paesi isolati, carretti con fieno abbandonati e ganados compresi.
Confesso il mio disappunto nel non aver sentito almeno una volta:
“Mierda! Cabron! La campanaaa!”
Videogiochi a parte, l’inizio del film scorre via noioso, fino a quando i due brillanti turisti non incappano in una casa abbandonata nel bosco e senza né riguardo né motivo, decidono di scassinarne la porta ed entrare.
La scoperta di una ragazzina segregata e dalle mani deformi, sarà il twist principale del film ed ahimè, anche l’ultimo.
L’arrivo dei quattro viscidi e sospetti zii della bambina, armati di fucili e bassi quozienti intellettivi, aggiungerà ulteriore fastidio al tutto.
Da qui in poi il film passerà da “Un tranquillo weekend di paura” a “Cane di paglia” senza ottenerne il medesimo risultato.
Anzi, la noia e il tedio regneranno sovrani.
Vi anticipo che le domande che sorgeranno circa la storia, resteranno senza risposta.
Perchè hanno rinchiuso la nipote? Da quanto e in che circostanze? Che rapporto avevano i fratelli con la madre della bambina, loro sorella? E le mani deformi della bambina? Paura, superstizione, riti demoniaci, vendette? E gli altri paesani cosa sanno?
Chissene, spiegatevelo da soli.
L’unica cosa certa è l’antipatia nei confronti dei protagonisti che aumenta ogni minuto, incapaci anche solo a guidare una macchina alla luce del sole, senza schiantarsi contro un albero.
Per non parlare delle due protagoniste femminili e delle loro reazioni durante un tentativo di violenza, da parte dei due ganados più mentecatti della famiglia.
Nonostante uno dei due idioti fosse paralizzato dalla paura ed entrambi disarmati, nonostante due fucili a portata di mano e un coltello abbandonato a disposizione, le due donne con tranquillità ed educazione, non accennano minimamente ad uno scontro, restando passive e con una scintilla di noia nello sguardo.
Ma per davvero.
Che soave recitazione, che puro realismo! Un Oscar mancato.
E no, neanche il pur sempre piacente Gary Oldman può salvare la baracca.
L’unico pensiero costante che occuperà la vostra mente dal minuto ’33, sarà quello di volerli vedere TUTTI morti stecchiti e ben seppelliti.
Paese: Regno Unito, Spagna, Francia
Regia: Koldo Serra
Anno: 2008
Impressione: Dio, quando finisce?